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Questa è la prima di tre escursioni del 2019, dedicate alla Faentina. La Faentina è una ferrovia (ma anche una strada, la SR302) che congiunge Firenze con Faenza attraverso l'Appennino, costituendo una delle cinque vie ferrate tra l'Italia centrale e la pianura padana. Esse sono:
• la Pontremolese inagurata nel 1892
• la Faentina inagurata nel 1893
• la Porrettana inagurata nel 1864
• la Direttissima (la Firenze-Bologna) inagurata nel 1934
• la Direttissima ad Alta Velocità inagurata nel 2009
E' nostra intenzione esplorare tutti quanti questi percorsi attraverso delle escursioni mirate, da presentare anche nei prossimi anni, sempre utilizzando il treno, in tutto o in parte, per raggiungere il punto di partenza e farvi ritorno. Potete partire da Wikipedia per approfondire la storia e accedere all'ampia bibliografia sulle strade ferrate toscane. Le nostre escursioni non potranno seguire esattamente il tracciato, perché nei tratti appeninici esso si svolge prevalentemente in galleria. Noi quindi scavalcheremo le colline e le montagne perforate da queste linee ferroviare.
La Faentina ha avuto, fin dalla sua progettazione, un forte interesse militare, in quanto permetteva, meglio di ogni altro attraversamento dell'Appennino, di unire rapidamente il Tirreno con l'Adriatico. Per questo motivo, durante il secondo conflitto mondiale è stata ripetutamente bombordata e minata, causando l'abbandono del tratto Firenze – Mugello per oltre 50 anni. Solo nel 1999 l'intera tratta è stata riaperta al pubblico, mentre precedentemente si andava a Faenza passando per Pontassieve e ricongiungendosi al vecchio tracciato tra Borgo san Lorenzo e san Piero a Sieve. Il tracciato è stato marginalmente modificato, come nel tratto fiorentino che attraversa la salita dei Roccettini verso la Bolognese, le stazioni sono state quasi tutte restaurate e riaperte con poche dismissioni come Fornello (ne parleremo nell'escursione Crespino-Ronta), anche se alcune sono state successivamente chiuse o declassate a "Posti di Movimento", senza servizio viaggiatori (Cercina, Mimmole, Salviati, Fontebuona, Montorsoli ecc.). In quasi tutte le stazioni comunque non è presente personale, né biglietteria automatica. I biglietti sono venduti nelle edicole, ma non la domenica pomeriggio, è necessario quindi munirsi del biglietto di ritorno presso qualunque grande stazione, o in qualche altro modo, un'agenzia per esempio, se non si vogliono pagare sanzioni.
Il percorso da fare a piedi si snoda tra la stazione delle Caldine e quella di Vaglia lungo strade asfaltate, strade bianche, sentieri nei prati e nei boschi sempre comunque su terreno agevole e ben drenato. La lunghezza totale è di 18 km, passando dalla quota minima di 160 metri a quella massima di 800, con un dislivello (altezza cumulata) di poco più di 800 metri. Secondo i criteri del CAI, abbiamo classificato il percorso di tipo E, considerando soprattutto la lunghezza. Dal momento che il ritorno avviene in treno, è necessario stimare con molta prudenza il tempo necessario. Valutiamo che il Gruppo dovrebbe coprire l'intero percorso in non più di 7 ore e aggiungendo due ore per le soste arriviamo a 9 ore, mettendo nel conto possibili inconvenienti. Da tutte questa considerazioni e dagli orari dei treni deriva la seguente tabella di marcia:
• Primo punto di ritrovo: stazione di Santa Maria Novella ore 8:30, acquisto dei biglietti di andata e ritorno (Firenze-Caldine, Vaglia-Firenze) e partenza alle ore 8:42 con arrivo alle Caldine alle 8:55. Il treno parte al binario 16, l'ultimo sulla destra.
• Secondo punto di ritrovo: stazione delle Caldine ore 8:55 per coloro che intendono usare l'auto. Devono comunque essere muniti di biglietto di ritorno (Vaglia-Caldine).
• Alle ore 9:00 ci mettiamo in marcia, l'escursione si dovrebbe concludere alle Caldine alle 18:07 o qualche minuto dopo a Firenze.
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..................................................Possibili orari di andata
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.................................................Possibili orari di ritorno
Ci siamo dilungati con tutte queste spiegazioni e con la pubblicazione degli orari, perché analoghe considerazioni valgono per le altre tre escursioni 2019 nelle quali è previsto e fortemente consigliato l'uso del treno. Ovviamente esiste l'alternativa della navetta con due o più auto, ma la sua organizzazione ricade unicamente su chi è interessato.
Si lascia la stazione delle Caldine in direzione Nord, verso il ponte sul Mugnone e si prosegue lungo la via Sant'Andrea a Sveglia e il sentiero 65 del CAI. Subito dopo il cimitero si scende verso il torrente, lo si riattraversa e ci si connette con un tratto della vecchia strada faentina e il sentiero CAI 14. Si prende quindi via di Campolungo che prende il nome dall'omonima villa e, prima di raggiungerla, si devia sulla sinistra in direzione del borgo Caselline abbandonando il sentiero 14 che continua a salire. Subito dopo il circolo Arci si imbocca via della Cavallaccia e il sentiero CAI 16 che seguiamo fino alla croce dei Santi Fondatori del Santuario di Montesinario, dove termina. Qui siamo alla sommità della valle del Mugnone e allo spartiacque tra i bacini di Firenze e del Mugello. Da qui si prosegue lungo la strada asfaltata, via di Montesinario, e il sentiero CAI 00 che segue il crinale tra le valli della Carza e del Faltona, entrambi tributari del Mugello. Poco prima di raggiungere un possente edificio che fu la fornace del Santuario, si lascia la strada asfaltata e si devia verso uno strano edificio circolare in parte diroccato, che serviva a raccogliere e conservare il ghiaccio venduto poi in città
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........La ghiacciaia di Montesinario da una cartolina degli anni 30 (Comune di Pagani) Dalla Ghiacciaia un ripido stradello ci conduce al bel viale che porta fino al Santuario, dove ci aspetta la storia, il panorama e il pranzo.
Dopo pranzo riprendiamo l'escursione scendendo il vialetto asfaltato fino alla curva dove è presente sulla destra un cancello. Lo superiamo sul lato pedonale, sempre aperto, e proseguiamo lungo la strada forestale tenendo la sinistra fino a raggiungere il passo della Porticciola, dove è presente una croce di metallo chiamata "Croce di Melago", alla quota di 662 metri, lungo il confine tra il Comune di Vaglia e quello di Borgo. Voltiamo a sinistra lungo il sentiero 20 che, sovrapponendosi all'anello del Rinascimento, ci porta alla Bolognese e quindi alla stazione di Vaglia.
Ma che fine ha fatto la ferrovia Faentina? Mentre noi alle Caldine saliamo lungo via Sant'Andrea a Sveglia, la strada ferrata prosegue lungo il torrente in riva sinistra, lo attraversa, lo segue in riva destra e si immerge in galleria grosso modo sotto il cimitero che abbiamo costeggiato. Con due tornanti quasi tutti in galleria, la pendenza rimane accettabile per il treno, ma si cambia valle, da quella del Mugnone si passa a quella del Terzolle, affluente del Mugnone a Firenze, all'altezza di Viale Redi. All'altezza del cimitero di Trespiano la ferrovia passa in galleria sotto la Via Bolognese, riemerge all'altezza della stazione di Cercina e, di nuovo in galleria, passa sotto Pratolino ed entra nel bacino del Mugello, lungo la valle della Carza, che a San Piero si getta nella Sieve. Prosegue quindi verso Fontebuona, dove riemerge, e poi raggiunge Vaglia. Poco prima della stazione di Vaglia, la Faentina ed anche il nostro percorso incrociano la Firenze - Bologna ad Alta Velocità che a Castello si immerge in una lunga galleria fino a San Piero e che quindi a Vaglia passa sotto di noi.
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.............La stazione di Vaglia (da Wikipedia, autore Tr6637 , pubblico dominio)
Il percorso (e non la traccia) è disponibile in ViewRanger all'indirizzo:
https://my.viewranger.com/route/details/MjIxMjI3OQ==?ref=43.936307545682055
Ricordo che il percorso deriva dall'elaborazione delle tracce registrate da i capogita durante i sopralluoghi che, in questo modo, possono eliminare tentativi ed errori ed eventualmente fondere più tracce registrate in giorni diversi; insomma esso offre il tracciato migliore da tutti i punti di vista, compreso l'assoluta correttezza delle distanze e dei dislivelli. Il percorso è pubblico e quindi lo potete liberamente scaricare sia sul vostro dispositivo mobile per seguire il tracciato durante l'escursione, che su il vostro PC per studiare il territorio attraversato e limitrofo.
Mangeremo a sacco, quindi portatevi da mangiare (e da bere) per gli spuntini e il pranzo che faremo al santuario di Montesenario, dove dovrebbe essere aperto il bar. Per il vestiario regolatevi con il meteo e vestitevi a strati. Scarpe comode, dotate di suola aggrappante. Consigliamo scarponcelli e bastoncini.
Per ogni altra richiesta contattate i capogita, Antonio, Piero e Stefano ai numeri 3334790218 e 3291868081, 3311315903, anche via Whatsapp. Confermate la vostra adesione contattando direttamente i capogita entro le 12 di sabato 2/3/19.
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